Una società profondamente religiosa:
Per molto tempo si è pensato che tra umanesimo e Rinascimento si fosse affermato una cultura già marcatamente laica, poi soffocata nell’età delle riforme religiose. La realtà però è molto più sfumata, come hanno anche dimostrato gli studi dello storico Federico Chabod. Le incertezze e le inquietudini degli intellettuali non erano penetrate nel popolo, che piuttosto manifestava la sua fede, particolarmente nelle campagne, con una devozione semplice, spesso intrisa di superstizione.
Il movimento di riforma interna alla Chiesa, la riforma cattolica inizia ben prima dello scisma di Lutero. Occorreva combattere l’ignoranza religiosa, il male morale, l’incertezza dottrinale. L’autorità papale era stata minacciata dal periodo avignonese, culminato con la presenza di addirittura tre papi.
Il concilio di Trento:
Il timore che le dottrine conciliari Ste prendessero il sopravvento indusse il papato a temporeggiare di fronte alle richieste interne di riforma, alla crescente opposizione di Lutero e all’espansione della sua dottrina, sicché, quando finalmente il concilio di Trento fu convocato nel 1545, la spaccatura interna la cristianità si era ormai consumata. Ritardi, difficoltà politiche, rinvii dovuti alla pestilenze bloccarono poi lavori sino al 1563. Il concilio si concluse con l’approvazione di una serie di decreti dogmatici e disciplinari, che eri affermarono la verità della fede cattolica, ristabilendo la salvezza della dottrina. Il concilio di Trento affermò che la sola fede non salva l’essere umano, ma occorrono anche le opere dunque è necessario operare bene nel mondo.
No comments:
Post a Comment